Obiettivo di questo progetto è studiare da un punto di vista prestazionale le tecnologie di rete di accesso in fibra ottica e in rame e la loro applicabilità al contesto 5G, con particolare attenzione alle tecnologie di trasporto dei segnali radio 5G su portante ottica (Radio over Fibre, RoF) nella sezione di fronthaul tra RRH e BBU e di aggregazione del traffico di backhaul proveniente dalle C-RAN e dalle femto e pico celle. Per poter far fronte alle elevatissime bande richieste, la reti ottiche passive di accesso (PON) rappresentano un candidato promettente per il 5G Backhaul (per esempio attraverso l’uso della NGPON2). Un’importante alternativa per scenari con requisiti meno stringenti (si pensi al backhauling delle micro celle) è rappresentata dalle comunicazioni ottiche in spazio libero (Free Space Optics, FSO).

Le reti di accesso di quinta generazione (5G) saranno caratterizzate da prestazioni elevatissime, non solo per i requisiti di banda (oltre i 50 Gbit/s per cella) e di ritardo (al di sotto del millisecondo percepito dall’utente), ma anche in termini di intelligenza della rete, che dovrà essere in grado di adattarsi alle caratteristiche della domanda di traffico.

Le reti 5G, infatti, si propongono di offrire connettività in diversi scenari di comunicazione: si va dalle comunicazioni “human-centric” a quelle M2M, ognuna con i propri requisiti. Nel primo caso è importante che vi sia una banda elevata, un ritardo contenuto e una connettività “always-on”, mentre nel secondo caso viene richiesta una connettività con bassa latenza tra un elevato numero di dispositivi. Appare chiaro, quindi, come una sola tecnologia radio di accesso non sia sufficiente per soddisfare tutti i requisiti e sia necessario prevedere una combinazione di diverse tecnologie e paradigmi. E’ per questo che il 5G deve essere visto più come un sistema che una “semplice” tecnologia.

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